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Episodio 170 ·

Carico mentale nella coppia: 8 strategie per dividerselo | di Zaira Schauwecker

In questo episodio di Educare con calma parlo di nuovo di un argomento importante: il carico mentale, questa volta con focus sulla coppia.

Lo faccio leggendo un altro articolo di Zaira, perché trovo che la sua visione sia chiara e diretta, due caratteristiche necessarie quando si affrontano queste tematiche.

:: Nell'episodio menziono

prima di iniziare vi ricordo che stiamo facendo il tour del libro. Cosa sarà da grande in Italia per scoprire le date? E se arriveremo anche nella vostra città, potete andare su la tela punto com barra libro. Non vediamo l'ora di conoscere tantissime e tantissimi di voi. Vi lascio all'ascolto benvenuti e benvenute a un nuovo episodio di educare con calma. Quello di oggi è un episodio, un po' particolare. Voglio riprendere un argomento molto, molto importante che è il carico mentale, ma voglio farlo leggendovi un articolo di Zaira che è la mia persona di riferimento sui temi relativi alla parità di genere di cui lei parla in maniera molto puntuale e approfondita. Sul suo blog Zaira conta punto com che se non conoscete, vi invito a scoprire e per questo vorrei leggervi proprio le sue parole in questo episodio in realtà di carico mentale con l'aiuto di un altro preziosissimo secondo me. Articolo di Zaira Vi avevo già parlato in un altro episodio del podcast che vi lascio nelle note di questo episodio, ma in quel caso ci eravamo concentrate più sul capirne le caratteristiche per poi esplorare alcune strategie che possiamo mettere in atto per ridurlo partendo da noi, cioè facendo un lavoro individuale. Quindi se non avete ascoltato quello vi invito ad andare a recuperarlo, perché oggi invece vorrei portare l'attenzione sui modi in cui possiamo ripartire questo carico mentale all'interno della coppia per creare un sistema che ci supporti come individui e come genitori. Vi leggo l'articolo, ma in realtà ho tagliato abbastanza le premesse perché vorrei concentrarmi sulle strategie, come vi dicevo prima, e quindi vi lascio ovviamente anche il link di questo articolo nelle note dell'episodio, così potete leggerlo nella sua interezza. Vado. Zaira scrive Immagina le tensioni che alcuni genitori vivono. Devo sempre dirti tutto, ma io ho lavorato tutta la settimana, Non sei capace ad organizzarti. I bimbi sono a scuola, dovresti riuscire a fare le pulizie. Non potresti uscire un po' prima dal lavoro? Non ce la faccio più. Spesso le discussioni nascono per ingiustizie, percepite e situazioni sbilanciate. Dal punto di vista della ripartizione del carico mentale, un genitore è sopraffatto al punto da pensare di non riuscire a fare tutto, di non essere capace ad organizzarsi. L'altro invece si sente forse così sul lavoro, ma quando finisce si sente legittimato a prendersi del tempo per sé? Perché ha lavorato tutto il giorno e si merita un po' di svago. Immaginati ora una coppia di genitori in cui nessuno debba più dire continuamente all'altro tutto quello che c'è da fare in casa due genitori che cogestisce la famiglia e la casa come una squadra, indipendentemente da chi ha più lavoro retribuito sul piatto. Immaginati una coppia in cui davvero il lavoro casalingo è riconosciuto e valorizzato. Una famiglia in cui ci sono alti e bassi, ovviamente, ma dove in generale il benessere e la serenità di entrambi i genitori è garantito. Come ci si arriva? Però ecco qualche spunto per un cambio di prospettiva e magari anche di organizzazione familiare. Ripartizione equa non significa cinquanta cinquanta con ripartizione equa. Non intendo che dobbiamo essere intercambiabili in tutto e che ogni attività vada divisa al cinquanta percento, anche perché in molte famiglie i due genitori hanno percentuali lavorative diverse. Spesso nelle famiglie con figli L'uomo lavora ad una percentuale maggiore della donna che si occupa di più di casa e figli. Faccio un esempio attinente al lavoro per spiegare cosa intendo con cogestione. Io e il mio collega co-gestione un grosso progetto, significa che siamo e ci sentiamo ugualmente responsabili dell'esito del progetto. Parliamo, ci distribuiamo le cose da fare dopo averne parlato. Se una persona è assente o oberata, l'altra cerca di subentrare come può. Si decidono insieme le priorità, ci mettiamo a testa bassa per risolvere insieme gli imprevisti che spesso capitano. Lui ha comunque la sua area di competenza e io la mia. Non ci dividiamo tutto al cinquanta percento, anche perché lui lavora sul progetto al cento per cento, mentre io al cinquanta percento. Nonostante questa situazione sbilanciata dal punto di vista della percentuale lavorativa nel progetto, siamo una squadra, ci sosteniamo a vicenda e il carico mentale e la responsabilità del progetto è equamente suddivisa tra noi due. Trovo che l'analogia con la gestione familiare sia incredibile. Si può essere ugualmente coinvolti e responsabili nel progetto, anche se ci si lavora a percentuali differenti. Un altro spunto per cambiare prospettiva è questo il lavoro domestico è lavoro. Ho avuto un cambio di prospettiva importante quando ho interiorizzato questo concetto. Lo avrei dovuto capire prima, ma il fatto che una mamma si occupasse di casa e figli era per me scontato. Sono cresciuta con l'idea che mio papà ci mantenesse e che sì, mia mamma si occupava della casa di noi figli, ma vedevo più il valore del lavoro di mio papà che di quello di mia mamma. Un valore che era legato allo stipendio, probabilmente e al vederlo uscire di casa per ottenerlo. Ma ha a che fare anche col fatto che, come dicevo prima, il lavoro di casalinga è socialmente sminuito. Non ragionavo sul fatto che mio papà poteva essere al lavoro solo perché mia mamma invece era per lo più a casa con noi. Il lavoro domestico e di cura è dato per scontato, spesso invisibile e gratuito. Capire questa cosa è importante. Dobbiamo allenarci a capire che dietro ogni uomo in carriera, probabilmente c'è o c'è stata una donna a pensare a tutto il resto. A questo punto Zaira passa a elencare le otto idee per ripartire il carico mentale nella coppia, ricordando che l'obiettivo è la serenità di entrambi i genitori laddove i genitori siano due ve le leggo tutte e otto uno mirate ad avere entrambi una qualità di tempo libero adeguata. Siamo tutti diversi e in alcuni periodi per qualcuno sarà più necessario o facile prendere del tempo libero sul lungo periodo. Stimo però che tutte le persone necessitino più o meno della stessa quantità di tempo libero. Io e mio marito Valerio registriamo da qualche anno il tempo libero dei singoli e anche il tempo libero in coppia. Tenere traccia del nostro tempo libero ci ha aiutati a non avere più discussioni quando qualcuno si prende un paio d'ore o una giornata per sé. L'effetto collaterale positivo di questo metodo è avere sott'occhio il tempo di coppia che tenderemmo ad annullare se non ne fossimo consapevoli. L'applicazione che usiamo noi è Togo scritto T o G G l. Ma credo che ce ne siano molte altre adatte. Banalmente, anche un foglio excel andrebbe bene. Avere i dati sott'occhio mi aiuta molto. Questo anche a causa del diverso modo in cui vengono cresciuti bambini e bambine. Gli uomini sono generalmente più abituati a prendersi dello spazio e lasciare per qualche momento la prole per dedicarsi a sé. Lo stesso non vale sempre per le donne che molto più spesso si sentono in colpa se si prendono del tempo libero. Oltre al fatto che molti uomini hanno più lavoro salariato delle donne e le donne più lavoro domestico degli uomini, il lavoro salariato è più visibile e riconosciuto. Il che rende più facile sentirsi in diritto di prendersi del tempo per sé rispetto a chi si occupa di lavoro domestico. In conclusione, senza tenerne traccia, gli uomini potrebbero sottostimare il tempo che si prendono e le donne sovrastimato. Due. Sfruttate entrambi e in maniera equa i benefit aziendali per genitori. Se le vostre finanze, lo stato e l'azienda in cui lavorate lo permettono, usate entrambi i congedi parentali o la possibilità temporanea di ridurre la percentuale lavorativa. Ad esempio nell'azienda per cui lavoro. I genitori alla nascita di un figlio hanno il diritto di ridurre la loro percentuale lavorativa del venti percento fino ad un minimo del sessanta percento per un paio d'anni, per poi riaumentare se lo si desidera alla fine del periodo. Ma anche se questo non fosse un diritto, potreste chiederlo comunque. Già solo il fatto di chiederlo è importante. Le aziende in genere mirano ad essere dei datori di lavoro attrattivi per i loro dipendenti. Se vedono che sempre più genitori, papà compresi, chiedono delle agevolazioni, creeranno delle misure per renderlo possibile. Leggevo ad esempio, in un articolo che grandi aziende in Svizzera hanno congedi pagati di cinque settimane per i padri più tre settimane non pagate quando lo standard in Svizzera dal Duemila e ventuno è un congedo di due settimane. Nulla rispetto ad altri paesi, ma comunque un benefit aziendale per i padri, che secondo me andrebbe sfruttato. Il problema è che spesso i padri non sfruttano queste possibilità non solo per questioni economiche, ma anche per questioni di mentalità all'interno, dell'azienda e della società. Per un padre è il lavoro che deve contare per una madre la famiglia. Queste diverse scale di valori ci vengono inculcati fin dall'infanzia. Noi abbiamo la possibilità di interrompere questa catena educandoci alla parità di genere. Finché saranno solo le donne a sfruttare le agevolazioni aziendali per i genitori. Le donne manterranno il carico familiare e verranno svantaggiate sul lavoro, mentre gli uomini continueranno ad essere visti come degli aiutanti in casa anziché dei papà. Tre Date più importanza al tempo dei genitori rispetto al tempo in famiglia Questo consiglio ti potrà sembrare banale o assurdo. Non è per tutte le persone. So che molte persone tengono molto al tempo passato in famiglia, tutti insieme. Io per questioni di sopravvivenza i primi tre quattro anni da mamma ho dato precedenza al tempo per me sola o in coppia rispetto al tempo tutti insieme. Nei primi quattro anni di vita. Il tempo di famiglia al completo ha avuto meno priorità rispetto al tempo libero dei singoli genitori o per la coppia. Così facendo il weekend tenevamo il nostro bimbo a turni in modo da avere del tempo o per noi o comunque per mandare avanti la casa, dedicarci agli album delle foto, il giardino, eccetera. Quattro Se sei il genitore che più spesso è fuori casa per lavoro, trova modi per rientrare prima, chiaramente hai meno margine. Se per esempio lavori su turni o hai obblighi di presenza comunque impegnati per rientrare prima possibile dal lavoro, non sarà per sempre, ma se questo è un periodo duro a casa, anche mezz'ora potrebbe aiutare molto. Non aspettare che venga chiesto esplicitamente. Se percepisci fatica, nervosismo e irritabilità, pensaci tu. Come fare. Per esempio potresti considerare di accorciare la pausa pranzo se il tuo lavoro te lo permette. A volte perché pranziamo con colleghi, magari anche al ristorante o nella mensa. A quindici minuti a piedi finiamo per fare pausa pranzo da un'ora e mezza o più quando basterebbero trenta quarantacinque minuti. Se la pausa pranzo avesse una durata fissa considera allora di sfruttarla per fare sport, che poi non sentiresti più l'esigenza di fare la sera dopo il lavoro. Oppure potresti immaginare di combinare il viaggio per recarti al lavoro, allo sport. Io ad esempio, vado al lavoro in bici elettrica anziché in macchina o con i mezzi pubblici, mettendoci solo dieci minuti in più rispetto all'auto. Così facendo allungo il mio viaggio per andare e tornare dal lavoro di venti minuti, ma in compenso faccio un'ora e mezza di movimento all'aria aperta. Quei venti minuti in più sono comunque meno dei sessanta novanta minuti che mi prenderei per fare sport dopo il lavoro, rientrando a casa più tardi. Cinque Sfrutta i viaggi per recarti al lavoro per informarti su temi come l'educazione dei figli. Trovo che applicare approcci educativi rispettosi sia un investimento che riduce la fatica della famiglia nel medio e lungo termine, semplificando la vita, oltre al fatto che può cambiare il mondo, crescere i figli con rispetto anziché minacce e punizioni è un passo verso una società migliore e un pianeta meno sofferente. Io ci credo se sei in auto, in luoghi non troppo trafficati o sui mezzi pubblici, considera di ascoltare podcast di educazione infantile e a questo punto Zaira consiglia di ascoltare proprio educare con calma. Quindi grazie Zaira e io aggiungo, se posso, che potete ascoltare anche le lezioni del mio percorso, perché sono tutte quante anche in versione audio apposta per i genitori che possono ascoltarle camminando andando al lavoro oppure semplicemente che imparano meglio. Ascoltando Zaira poi continua anche se i partner hanno percentuali di lavoro molto simili, i loro interessi nell'ascoltare podcast sono generalmente diversi, anche se consciamente pensiamo di essere in una relazione paritaria ad un livello inconscio, i bambini e la loro educazione sono ancora percepiti come tra virgolette. Faccenda da mamme lo vedo anche nella mia famiglia. Se io ascolto diversi episodi sul tema dell'educazione rispettosa, mio marito preferisce i podcast che parlano di digitalizzazione. Gli devo chiedere e ricordare di ascoltare il tale episodio sul tema di educazione particolarmente rilevante. Perché lo faccio? Perché siamo d'accordo sul principio e non ho voglia di usare il mio tempo e le mie energie per educare anche mio marito, anche per le sfide che affrontano le nostre bambine e bambini è la stessa cosa chi si informa su come aiutare la figlia a lasciare il pannolino? Chi cerca di capire come fare a crescere il figlio multilingue, Chi parla con il figlio di educazione emotiva e sessuale. I figli sono di entrambi e trovo ingiusto che sia solo un genitore ad informarsi. Mi aggiungo un momento come voce fuori campo. Questo per me è un punto importantissimo e ringrazio davvero Zaira di Cuore per averlo scritto in maniera così chiara e così diretta. Sei. Fai più attività del quotidiano insieme ai tuoi bambini cosa intendo? I bambini amano passare del tempo con i genitori. Da quello che so, almeno da più piccini. Adorano anche essere coinvolti nelle faccende quotidiane e prendersi responsabilità commisurate alla loro età. Quando sei con i bambini, oltre a fare attività incentrate solo su di loro, considera di coinvolgerli in attività quotidiane come cucinare, fare la spesa, fare giardinaggio, portare i rifiuti riciclabili ai punti di raccolta, andare a comprargli i vestiti o scarpe quando servono, così possono anche sceglierselo da sé. Ci metterai più tempo a fare questa attività rispetto a quando non hai i bambini con te? Molto probabile, ma avrai comunque fatto una o due attività in più utili all'economia domestica, molto educative. Per altro il gioco va bene, ma non deve essere l'unica attività da compiere con i bambini. Mi aggiungo di nuovo come voce fuori campo, ma qui anche Maria Montessori ce lo insegna. La vita pratica è proprio l'insieme delle faccende che si possono fare nell'ambiente domestico in quel caso scolastico, e che i bambini amano se riusciamo a coinvolgerli senza criticarli continuamente, senza giudicare il loro operato e soprattutto senza passare e rifare dopo di loro quello che loro hanno già fatto. Forse ci va un po' più di tempo e un po' meno perfezionismo. Ma piano piano anche i bambini imparano a fare le attività come le fareste voi e anzi vi dico per esperienza personale che a volte rendono anche più facile il processo e facendo le cose diversamente insegnano anche a noi che il modo in cui le facciamo noi non è l'unico modo pratico ed efficace. Sette. Progetta delle mini vacanze genitore prole Credo fossimo in un periodo in cui sentivo la fatica di mio marito, forse perché io lavoravo molto ed ero partita diverse volte nelle ultime settimane per lavoro. Mio marito per lavoro viaggia meno di me, quindi ha meno possibilità di staccare dalla quotidianità con un tre enne io, lavorando molto. Sentivo invece l'esigenza di passare del tempo con il bimbo. Siamo partiti sabato mattina, abbiamo preso un paio di treni e una cremagliera per tre ore circa, poi una teleferica e ci siamo installati in una camera d'albergo sulle piste da sci. Abbiamo preso in affitto degli sci una slitta, siamo saliti fino a tremila metri e osservato il ghiacciaio Dall'alto. Il pomeriggio della domenica abbiamo ripreso il treno e siamo tornati a casa in serata. È stato davvero bello. Mio figlio parla ancora adesso di quelle trentasei ore come di un'avventura meravigliosa che vorrebbe rifare. Ora questo che abbiamo fatto è sicuramente qualcosa di economicamente impegnativo. Si può pensare ad alternative molto più economiche come al campeggio o l'andare a trovare i nonni che abitano a due ore di auto o di treno, per esempio il genitore che rimarrà a casa ne verrà giovato, ma anche quello che parte, anche se in maniera diversa. Otto Rendete più semplice delegare Molti genitori, direi specialmente genitrici, fanno fatica a delegare la cura dei figli al partner perché lo fa peggio oppure non ce la fa proprio tra virgolette questo succede perché spesso le mamme sono il genitore di default, lo diventano a partire dai primi mesi di vita dei figli, a causa delle politiche statali e aziendali molto asimmetriche per padri e madri. Penso ai congedi, maternità e paternità di durata molto diversa quest'essere esperte dei figli, che in realtà significa solo aver avuto più tempo per praticare, si insidia e contribuisce a far sì che se un genitore deve ridurre la percentuale lavorativa, questo sarà più probabilmente la donna. Altri fattori determinanti sono i ruoli di genere tradizionali, ad esempio la pressione sociale della donna ad accudire i figli, pena il senso di colpa e quella del padre di guadagnare soldi per la famiglia. La differenza salariale tra uomo e donna, che spesso rende più economicamente vantaggioso che l'uomo lavori più della donna, anche a parità di professione o ruolo, il fatto che le professioni segregate per genere spesso siano più prestigiose e ben pagate per gli uomini e meno per le donne. Quindi per tutti questi motivi, spesso la madre passa più tempo con i figli e ne diventa l'esperta. Cercate attivamente di spezzare questo circolo vizioso. Riconoscete che sì, un genitore magari ha bisogno di più pratica e più tempo, ma se questo tempo non viene lasciato e se non si ha la volontà di praticare continuerà ad esserci il genitore di default e il carico della cura dei figli non avrà modo di essere condiviso non cadiamo nella trappola del la mamma è sempre la mamma di quest'ultimo punto tra l'altro ne ho parlato a modo mio anche nel mio libro cosa sarò da grande perché penso che sia un punto davvero fondamentale, quindi se volete leggere l'articolo integrale e anzi io vi consiglio di farlo, spero davvero che vogliate andare a leggerlo. Vi lascio nelle note di questo episodio il link al blog di zaira in cui tra l'altro potete trovare molti altri contenuti che possono aiutarvi a sradicare con piccole ma importantissime azioni quotidiane gli stereotipi di genere dentro e fuori dalla vostra famiglia. A questo proposito vi ricordo anche che zaira è l'autrice del racconto per l'infanzia con tanto di guida per l'adulto la grandinata misteriosa che che è proprio il racconto di una mamma ingegnera che va a fare un viaggio di lavoro mentre il papà e fiore stanno a casa. Lo trovate nella serie cantiere creativo su la tela punto com barra shop e ultimo ma non meno importante, se volete approfondire ancora di più. Vi ricordo che anche nel percorso per educare a lungo termine su tutta la tela abbiamo proprio creato la categoria crescita personale, che contiene altri contenuti sul carico mentale, ma anche su temi strettamente connessi come il senso di colpa e altre emozioni scomode che possano derivare da questa fatica. E inoltre ho proprio voluto creare una sottocategoria apposta per i papà. Non è molto folta, mi piacerebbe lavorarci di più. Mi piacerebbe aggiungere altri contenuti, ma lo faremo piano piano e soprattutto lo faremo quando avremo davvero qualcosa di importante da dire. A questo punto non mi resta che darvi appuntamento alla settimana prossima con un nuovo episodio del podcast e vi ricordo che mi trovate ovviamente su la tela punto com e da lì potete arrivare anche al mio Instagram. Buona serata, buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo. Ciao ciao e grazie ancora a Zaira

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«Educare con calma» è un bel principio di cui a me mancava solo un dettaglio: la calma. Questo podcast è un resoconto del mio viaggio interiore di genitore.